Cos’è il colore dei diamanti e quanto è importante se stai scegliendo l’anello di fidanzamento?
Molti pensano che i diamanti siano tutti uguali e che il loro prezzo cambi solo in base alla grandezza.
“Se un diamante è più grande e più pesante allora è per forza più costoso”, ha detto una volta una cliente in negozio.
La realtà però non è esattamente così. E in questo articolo vorrei spiegarti anche il motivo.
Voglio fare una premessa importante.
Per scrivere questo articolo ho ricercato prima in rete quali sono le informazioni che più facilmente puoi trovare sul colore dei diamanti. Ho letto un sacco di articoli di blog molto tecnici in cui veniva spiegato:
- quali sono gli elementi che determinano il colore,
- qual è la scala con cui vengono classificati i diamanti e anche
- qual è il procedimento utilizzato dai gemmologi per determinare il colore.
Tutte cose molto interessanti da un punto di vista accademico ma, secondo me, utili fino ad un certo punto ad un innamorato che desidera acquistare un solitario.
So che scegliere il solitario è visto mediamente come una rottura di scatole dagli innamorati. Dato che gli unici articoli disponibili sull’argomento sono anche scritti in maniera noiosa, capisco che per molti ragazzi il mondo della gioielleria dia le stesse emozioni di guardare la pittura sulle pareti mentre si asciuga.
In nessuno degli articoli che ho letto si spiega il vero motivo per cui il colore dei diamanti è davvero importante quando stai facendo un acquisto in gioielleria.
Il colore del diamante è infatti un indicatore fondamentale del tipo di gioielleria in cui ti trovi e della qualità dell’anello che stai acquistando.
Ti voglio spiegare il perché.
Ricordo quando da ragazzino i miei genitori mi portavano con loro alla Fiera dell’Oro Vicenza, una delle fiere più importanti al mondo per il settore della gioielleria.
Entravamo presto alla mattina all’interno di questa fiera che era composta da decine e decine di padiglioni. I primi che visitavamo erano quelli dei grandi brand del lusso che presentavano le nuove collezioni.
Quelli che ci interessavano di più erano però i padiglioni dedicati alle gemme “sciolte”.
Per noi erano importanti questi padiglioni perché cercavamo sempre nuovi fornitori per diamanti e altre gemme da incastonare nei gioielli che realizziamo nel nostro laboratorio.
La cosa che ho sempre in testa è che prima di iniziare il percorso per diventare gemmologo, i diamanti mi sembravano davvero tutti uguali.
Capisco i ragazzi che mi contattano e mi dicono: “nella vita faccio un altro lavoro, dammi una mano a capire e a scegliere il diamante perché non capisco nulla.”
Entrare in quel padiglione, senza sapere cosa guardare era veramente come entrare in una giungla.
C’erano gemme con i prezzi più diversi e spesso le differenze erano minime.
Era veramente un disastro.
Quello che mi colpiva è che anno dopo anno i miei genitori andavano però sempre dagli stessi fornitori di diamanti.
Con il tempo ho anche capito il motivo.
All’epoca non me ne rendevo conto ma all’interno di quel padiglione c’erano due grandi categorie di fornitori di diamanti che si combattevano una guerra silenziosa:
- le aziende che vendevano gemme di tutti i tipi e qualità, più orientate ai grandi numeri e con tanti carati da vendere ogni giorno.
- le aziende con meno gemme ma di fascia più alta: gemme con un taglio di qualità migliore, con una purezza migliore, con un colore migliore.
La stessa guerra che si svolgeva in quel padiglione durante i pochi giorni di fiera si svolge tutti i giorni tra i negozi di gioielleria.
Ci sono gioiellieri “traffichini” che acquistano gemme di bassa qualità, perché tanto i clienti non riescono a riconoscere la differenza, e gioiellieri che invece selezionano i diamanti migliori e decidono di dare ai propri clienti solo il meglio.
E questo non vale solo per i diamanti.
Vale anche per il titolo dell’oro ad esempio.
Ci sono gioiellerie in cui si usano titoli più bassi per risparmiare come il 375, 585 e gioiellerie come la nostra in cui cui c’è solo l’oro 750.
Quindi diciamo che il colore dei diamanti è importante perché è un indicatore della filosofia della gioielleria in cui ti trovi.
È uno di quei fattori con cui capisci se la gioielleria in cui ti trovi fa parte della squadra più “traffichina”, che risparmia sui materiali, sul titolo dell’oro, sulla qualità della lavorazione oppure se si tratta di una gioielleria di fascia più alta.
Ma cos’è il colore dei diamanti?
Il colore è uno dei principali fattori per determinare la qualità di un diamante, assieme alla purezza e al taglio.
Per colore di un diamante si intende la quantità di colore di base (giallo, marrone, grigio o verde) che può essere osservata ad occhio nudo senza l’ausilio di alcun ingranditore.
Mentre la purezza si può apprezzare solo con un lentino a 10 ingrandimenti, il colore di un diamante si osserva ad occhio nudo.
Ora, presta attenzione.
C’è una fondamentale differenza tra i diamanti chiamati “incolore” e i diamanti “colorati”.
I diamanti chiamati “incolore” o “quasi incolore” sono quelli che di solito vengono utilizzati per gli anelli di fidanzamento.
Esiste una scala per classificarli.
Una scala che inizia dalla lettera D di Diamante a scendere. Quindi i diamanti incolori sono D,E, F poi hai quelli quasi incolore G, H, I, J e poi iniziano i diamanti leggermente tinti.
Ecco un fatto interessante: meno dell’1% dei diamanti con qualità gemma ha un colore che può essere classificato come D o E.
Questi sono i diamanti con i colori che utilizziamo all’interno del nostro laboratorio per i nostri anelli di fidanzamento.
Se il diamante che sceglierai sarà leggermente giallino, anche ad occhio nudo questo fatto si noterà.
Come ti ho detto, il colore è uno dei parametri da utilizzare quando stai cercando di capire a quale gioielleria affidarti.
Se utilizzano diamanti con colore da G, H, I in giù, sai che si tratta di una gioielleria commerciale, abituata a risparmiare su ogni aspetto della lavorazione.
Se utilizzano diamanti di colore D, E, F massimo G, sai che si tratta invece di una gioielleria di fascia più alta e che il diamante che stai acquistando ha un valore più alto.
Come hai letto nella gioielleria si può spaziare molto nella scelta delle materie prime.
Ci sono però alcuni parametri che io ti consiglierei di utilizzare quando stai selezionando la gioielleria in cui acquistare l’anello di fidanzamento:
- il titolo dell’oro, che dev’essere 750 per questo tipo di acquisti. Titoli più bassi nella gioielleria italiana vengono utilizzati solo per risparmiare. Quindi presta attenzione se nella gioielleria in cui ti trovi vengono utilizzati anche titolo più bassi.
- quale colore hanno i diamanti che utilizzano
- quale purezza
- i diamanti sono certificati? Perché è importante che ti venga rilasciata una garanzia da parte del gioielliere dove viene indicato il titolo dell’oro, il peso in grammi del gioiello e le 4 C del diamante, ma è fondamentale che le caratteristiche del diamante siano certificate da un Istituto Internazionale. Quindi oltre alla garanzia, se il diamante è certificato, il gioielliere deve darti un certificato GIA, IGI o HRD che è una sorta di passaporto per il tuo diamante
- attenzione ai diamanti sintetici. Diamanti fatti in laboratorio che hanno un valore pari a meno di un decimo rispetto a quelli naturali. Se il tuo gioielliere non sa cosa sono, non ha gli strumenti per identificarli, sai che si tratta di una gioielleria poco affidabile.
Spero che questo articolo sia stato utile. Se desideri acquistare un anello di fidanzamento personalizzato e realizzato a mano, puoi cliccare sul pulsante qui sotto e richiedere di essere contattato. Sarò felice di fissare un appuntamento assieme a te nel nostro negozio.
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